• Data: 28/10/2014
  • Presso: IRSSES, Via dei Falchi 2
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Rappresentare e dar voce ai diritti dei soggetti che di solito faticano a trovare un proprio spazio di espressione e rappresentanza appartiene,
anche se in modo non esclusivo, al servizio sociale. Tuttavia proprio in un momento in cui gli scenari globali e i contesti operativi sembrerebbero
richiedere una maggior attenzione a questa funzione, il servizio sociale pare faticare a trovare un proprio modo per svilupparla. Come dar voce a chi non ha voce? Come rendere le persone capaci di autoadvocacy? Quali pratiche la favoriscono? E come svilupparle nei contesti di lavoro?

Questi interrogativi verranno affrontati all’interno di un laboratorio, articolato in tre giornate, nell’ambito del quale, con il fattivo apporto dei partecipanti, gli elementi teorici verranno coniugati a saperi esperienziali e tradotti in possibili piste di lavoro. In particolare la prima giornata sarà dedicata a una riflessione teorica sul significato dell’advocacy e sulle possibili ricadute nell’operatività del servizio sociale a partire dal confronto con alcune concrete; la seconda giornata sarà dedicata al sapere esperienziale maturato dagli operatori, attraverso il confronto e la riflessione intorno ad azioni che testimoniano la funzione di advocacy; la terza giornata punterà a individuare delle possibili piste di lavoro (o linee guida) che di rendere concreta la funzione di advocacy nell’ambito dei servizi sociali.

 

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